“Senza uomini non posso stare”

Ritratto autobiografico di Sabrina Evelyn Giannì che ripercorre le vie della propria solitudine all’interno della ricchezza delle conoscenze. Dedicato in particolar modo a tutte quelle persone che credono di non riuscire a fare a meno del rapporto amoroso – in quanto incapaci di manifestare a se stessi la propria persona – Senza uomini non posso stare racconta quotidiane esperienze di persone che si affannano nella ricerca dei sentimenti, tra sofferenze e complessità. Partendo dalla sua Acireale, dopo aver esplorato i Paesi Bassi e galleggiato – per sette anni – in Laguna, Sabrina torna a desiderare la “terraferma” e si ritrasferisce a Bologna, per nostalgia.

Dai faraglioni dei Ciclopi di Acitrezza alla coloratissima Venezia che incanta e ammalia, alla dotta e grassa Bologna, Sabrina è inarrestabile.

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Laureata al D.A.M.S. (Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo) di Bologna con una tesi sperimentale dal titolo “Risvegliare i sensi attraverso la musica sui soggetti affetti da epilessia”. Sabrina suona infatti il violino dall’età di sette anni e ha partecipato a numerosissime formazioni musicali per orchestre da camera, sia come solista che come violino primo. Ama dipingere in stile contemporaneo e scrivere racconti, grafo-poesie e romanzi; passione che l’ha spinta alla pubblicazione, nel 2017, di “Senza uomini non posso stare” per Giraldi Editore.

“La città dai 101 campanili che mi aveva solo riconosciuta quale musicista.
Trovavo a Bologna la mia apertura culturale, iniziavo il mio percorso da studentessa fuorisede. Provenire dal Sud un ventennio fa non era per nulla facile ma dovevo riuscire a rompere gli schemi e le barriere che davanti a me si ponevano. Iniziavano le mie prime battaglie da affrontare con i discorsi sulle differenze nord-sud, sud-nord.”

Feedback e recensioni

…“Senza uomini non posso stare” primo volume di Sabrina Evelyn Giannì, è certamente una autobiografia emozionale di chi ad un certo momento della sua vita, ha voluto mettere ordine nei ricordi, ha voluto raccogliere i post-it disseminati nei meandri della mente, per ripercorrere con la dovuta attenzione e con sincera emozione le vicende che hanno legato l’autrice ad uomini tutti diversi tra loro, con alcune somiglianze, ognuno con il proprio background, ognuno di questi diversamente vicino a Sabrina che è e rimane il fulcro del libro ma che per essere centro abbisogna che tutto intorno si dipanino le storie, i personaggi di chi, comunque, non ha fatto altro che segnare la vita dell’autrice. 

Mario Grasso, Giornalista. 

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